Nelle pagine social a tema LOTR, ASOIF/GOT, fantasy e di libri si assiste spesso a dibattiti, a mio parere, sterili su quale sia l'opera migliore e di conseguenza l'autore più bravo in assoluto.
Tolkien è considerato universalmente il capostipite di quello che oggi viene definito genere fantasy, ma a sua volta trae origine dal genere fantastico, "Alice nel paese delle meraviglie"; dal gotico, Mary Shelly, Bram Stoker; dall'epica medievale, Ciclo bretone, dalle storie della tradizione materia di studio e lavoro del professore. Ognuna di queste forme letterarie ha dato il suo contributo alla stesura prima dello Hobbit e poi del signore degli anelli. Lewis Carrol costruisce un modo fantastico dove trasporta Alice, Tolkien costruisce un mondo fantastico vero nella finzione letteraria, in questo mondo fantastico chiamato Arda introduce tutti gli elementi che sono oggetto dei suoi studi, la tradizione orale delle fiabe britanniche, le leggende arturiane, la trasformazione dell'uomo attraverso la scienza, Frankestein, la meccanicizzazione, gli orchi nelle fucine che distruggono la natura trasformandosi in mostri. Tutto questo ha una cornice, Arda, il mondo che è venuto fuori dal canto, dalla musica di Iluvatar, l'unico Dio, qui ritroviamo la matrice cristiana di Tolkien che sicuramente prende spunto da un altro viaggio, un viaggio diverso, ma ugualmente cristiano, Il viaggio che Dante intraprende nell'oltre tomba per salvare la sua anima dall'oscurità in cui era caduta e tornare alla luce di Dio. La terra di mezzo sta cadendo nell'oscurità Sauron/ Lucifero, Lucifero è incastrato nel ventre della terra così come Sauron è incastrato a Mordor, ma entrambi non smettono di emanare il loro potere malvagio.
Nella finzione letteraria Sauron è il male assoluto ma nella costruzione letteraria Arda non sarebbe stato possibile senza le parole, la letteratura degli insigni predecessori sopra citati.
La stessa cosa vale per G:R.R Martin, il suo mondo del ghiaccio e del fuoco non sarebbe stato possibile senza l'evoluzione fantasy, la costruzione del worldbuilding di J.R.R. Tolkien e senza le basi, le fondamenta di tutta la letteratura precedente. Entrambi gli autori hanno scritto su mattoni e messo nuovi mattoni.
Veniamo alle differenze sostanziali:
L'opera del filologo britannico non punta l'accento sull'indagine introspettiva dei personaggi, la caratterizzazione di protagonisti e antagonisti rimane sulle linee della fiaba tradizionale, il bene e il male ben distinti, anche nei connotati. La struttura e l'ambiente fiabesco sono ampliati dalla narrazione epica. Ma il nostro autore non è esente dai richiami della sua contemporaneità. Nel 1949 Tolkien completa LOTR che viene pubblicato nel 1954, nel1949 Orwel pubblica 1984; Un'opera "fantasiosa" su un futuro distopico, l'uomo controllato dal grande fratello. In Lotr i protagonisti combattono contro il pericolo del controllo indiscriminato sull'umanità e la sua trasformazione in mostri, orchi. Il grande fratello è una macchina, in LOTR il pericolo è la meccanicizzazzione estrema. La natura distrutta dalle macchine. Niente di più attuale, la rete, l'anello, controlla gli essere umani, le armi distruggono la natura e l'umanità.
Il mondo di G.R.R: Martin aggiunge un'altro mattone alla letteratura, in genere e al fantasy. Planetos è un mondo immaginario, ma è reale nella finzione letteraria e soprattutto scardina la struttura fiabesca. Il nostro autore segue una linea narrativa epica e storica allo stesso tempo. I suoi personaggi sono esseri umani controversi, con background che li influenzano costantemente e con le quali combattono. Martin nel suo pseudo medioevo costruisce un mondo definito, ma su cui ancora i suoi stessi abitanti devono indagare, scoprire. La struttura medievale del suo mondo dà le basi all'intreccio , all'importanza dei legami familiari, ma allo stesso tempo le dinamiche religiose e sociali del periodo intorno all'anno Mille lo aiutano nella costruzione della geopolitica. Se Tolkien rimane nella dimensione della fiaba, senza un tessuto di interconnessioni fra razze e popoli, Martin invece da al suo mondo dei precetti economici. In Planetos Westeros e Essos hanno scambi comerciali, vi sono navi e carovane di mercanti che vanno dall'uno all'altro, vi sono guerre per terre e imposserrsi i beni ecomici, vi sono delle banche che conservano, prestano e finanziano, ci sono varie religioni, varie lingue, costumi, trattati studi, università, studiosi, pregiudizi. Il mondo di Martin è un mondo a tutto tondo, un mondo dove la famiglia si scontra coi valori sociali, dove l'amore si scontra con l'interesse personale e economico. I personaggi tolkeniani sono immaginifici, quelli martiniani veri! Draghi, metalupi, profezie, ecc... contribuiscono alla continuità narrativa ma in quel mondo noi ritroviamo noi stessi, le nostre inquietudini, le paure, i conflitti. George Martin vuole scrivere dell'uomo in eterno conflitto con se stesso e con le scelte che gli si presentano. Così ogni personaggio vive la sua tragedia personale, che però si riflette sul mondo. Il nostro autore scava a piene mani nella tragedia shakespeariana e classica. La struttura storica volutamente medievale permette all'autore di rimanere lineare nella narrazione. La narrazione per POV mette in evidenza come ogni storia, evento, presenta più punti di vista e che non sempre la verità più conosciuta o più pubblicizzata è una vera verità o una totale verità.
Passiamo alla lingua: Tolkien, così come Dante Alighieri diede dignità al volgare diventato lingua italiana, vuole fare lo stesso con la lingua inglese e scrive un'opera di natura filologica dove mette in pratica la sua professione di linguista creando una nuova lingua. Martin non è un filologo ne un linguista, ma manipola le parole come fossero un mosaico e un puzzle allo stesso tempo, mentre racconta una storia, in quel pov si nasconde un'altra storia, un continuo tassello, di citazioni, rimandi, indicazioni. Nessun altro autore è riuscito a rendere concreto un tale sfaccettato sistema di personaggi.
Chi dei due è il migliore? Nessuno dei due. Entrambi hanno contribuito ha mettere un nuovo mattone nella storia della letteratura.
Martin ha solo un tassello in meno di Tolkien, un tassello molto delicato, però, non ha finito la sua saga. Il finale di Tolkien è un finale perfetto, Martin deve scrivere un finale ugualmente perfetto.
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