giovedì 30 dicembre 2021

#The Witcher 2 Recensione

 





The Witcher

Netflix ha caricato da poco più di 10 giorni la seconda stagione dello "Strigo". 

La prima stagione non aveva suscitato in me  interesse, anzi l'avevo bocciata su tutta la linea. Una CGI praticamente elementare, qualità delle immagini scadente, fotografia pessima, costumi insomma, ecc... Certo rispecchiava anche il budget investito.  La cosa che mi piaceva meno era la scrittura, una narrazione completamente slegata, estemporanea, nessuna coerenza fra una scena e l'altra, nessuna spiegazione visiva o dialogata del continente in questione , ne tanto meno un leit motiv che desse unità alla storia. Curiosa, visto il successo della serie e il seguito della saga con relativo video gioco, ho dato un'occhiata ai  libri. Più per confermare ciò che pensavo, non per leggerli. Effettivamente gli 8 episodi del 2019 rispecchiavano la scrittura dell'autore. In sintesi non sono una fan di Sapkowski. 

La seconda stagione , però, mi ha piacevolmente impressionata.  E' notevolmente migliorata la qualità tecnica, la regia e il montaggio risultano più compositi, in altre parole è aumentato il budget di produzione, ma soprattutto si nota una scrittura diversa, migliore.  Se la prima stagione era un adattamento dei libri, questa seconda direi che è più... liberamente tratta.  The Witcher 2 ha una maggiore linearità, delinea il focus narrativo sulla figura di Cirilla e  struttura personaggi e luoghi ricorrenti legandoli direttamente alla vicenda centrale. Certo sono ancora presenti degli errori: i costumi che spaziano dal medio-evo al 500' , lo sguardo spesso vitreo di alcuni protagonisti, l'utilizzo del personaggio Ranuncolo. In generale la storia scorre piacevolmente e in modo avvincente. In sintesi, la seconda stagione è migliore della prima, sia per qualità tecnica che narrativa,  il colpo di  scena finale, naturalmente non per chi ha letto i libri, stimola al punto giusto l'hype per l'attesa terza stagione.

lunedì 27 dicembre 2021

Recensione #The wheel of time

 

The wheel of time 

"La ruota del tempo" ha concluso la sua prima stagione. Al solito, tutte le nuove serie fantasy o storico-medievali vengono pubblicizzate come le nuove GOT.  I nuovi adepti del genere, in tutto il mondo si affaticano nei vari social, canali e pagine a spezzare lance a favore o contro; le case produttrici intanto guadagnano in merchandising. 

La saga di Robert Jordan consta di ben 14 volumi. Questa prima stagione è tratta dal primo libro "L'occhio del mondo" il topos principale è scoprire chi fra tre giovani, poco più che adolescenti, dei  "Fiumi Gemelli"  è il "Drago Rinato", un uomo capace di toccare la fonte dell'unico potere e sconfiggere il "Tenebroso" e tutti i suoi accoliti.  La prima puntata della serie è abbastanza fedele a questa parte iniziale, se non fosse che è stata inserita una modifica di non poca importanza: nella fiction il "Drago" può essere anche una donna. Il focus dei libri è che "l'unico potere" ha una parte femminile e una maschile, l'uno non può toccare l'altra. Il drago è l'uomo capace di incanalare la parte maschile del potere rischiando però la pazzia. La parte femminile del potere, invece, non produce questo effetto collaterale. 

Il primo volume prosegue con il viaggio intrapreso dai giovani protagonisti Rand, Mat, Perrin, Egwene, Nynaeve con la guida di Moiraine, del suo custode Lan e del menestrello Thom. Il gruppo dopo una fuga rocambolesca arriva a  Baerlon, quì entra in scena Min, un importante personaggio che nella fiction compare solo alla penultima puntata. Ogni episodio avrebbe potuto seguire le tappe del libro di Jordan e cioè : la seconda   Baerlon, la terza Shadar Logoth, la quarta calderai e fuga attraverso la foresta, la quinta white bridge e liberazione di Perrin e Egwene grazie al potere di Moiraine La sesta Caimlin , la settima le vie e l'arrivo a Fal Dara, l'ottava l'occhio del mondo e la rivelazione del Drago durante la battaglia. Invece, nessuna spesa sulle location, comparse ridotte al minimo, personaggi dei volumi successivi introdotti prima del tempo, tra questi anche alcuni che si potevano benissimo eliminare nella riduzione televisiva, l'inutile accento puntato su Nynaeve, come incanalatrice per sviare. Si arriva alla fine senza sapere se la storia si svolge in un continente, un regno, un impero delle città stato, boh. 

Amazon ha confermato e sta già producendo una seconda stagione. Ma la domanda è : E' stata TWOT una prima stagione che trascinerà un grande evento ad ogni nuova uscita della serie? La risposta, a mio avviso, è No! E non è un problema di budget ma di scrittura e di produzione.

 La scrittura di Jordan non ha  aiutato la serie Amazon: le lunghe sequenze descrittive non riescono a dare una visione dell'ambiente e tantomeno a caratterizzare i personaggi. I i personaggi assumono maggior carattere solo nei libri successivi. I passaggi d'azione, invece, sono ottimi: gli incontri, le fughe, gli scontri, la scoperta su chi sia il drago durante la battaglia. Se la prima metà del primo libro è eccessivamente lunga, la seconda è un susseguirsi incalzante fino all'apoteosi della scoperta. Non riesco a comprendere il motivo dell'aver eliminato la parte migliore del primo libro e mi chiedo come faranno ad allacciare gli altri libri alla storyline scritta da Judkins. Se il motivo dei cambiamenti è dovuto all'uso della CGI e al costo di questa, rileggendo il primo libro la quantità di scene in cui utilizzarla sarebbe stata tanto quanto.

Lo show runner Rafe Judkins ha fatto l'errore  di soffermarsi negli 8 episodi sui personaggi, rallentando il ritmo e dilungando in modo eccessivo la narrazione. Gli autori hanno inventato situazioni personali inesistenti nei libri, con lo scopo di sviluppare nel pubblico l'affezione ai protagonisti. Sicuramente, su questo volevano ripercorrere lo storytelling della prima stagione del "Trono di Spade". L'accento sugli intrecci personali affettivi con dialoghi e scene eccessivamente lunghe ha banalizzato e reso schizofrenica la narrazione. E' un fantasy pseudo LOTR o un drama di shonda Rhimes? Il protagonista Rand ha già una relazione sessuale con l'altra protagonista Egwene, Mat è un balordo maltrattato dai gnitori ubriaconi ma affezionato alle sorelline, Perrin è sposato ma innamorato di Egwene e uccide accidentalmente la moglie durante l'attacco Trolloc. Moiraine ha una relazione omosessuale col l'Amyrlin Seat, altre Aes Sedai fanno sesso con più uomini ecc... se non fosse per i Trolloc e la mancanza dei camici sembrerebbe  Greys anatomy.  Moiraine e Lan sono i più definiti, forse perchè sono i conduttori della storia in tutti i sensi, mentre coloro che dovrebbero esseri i protagonisti stentano a venir fuori. Nella saga come nella fiction le colonne strutturali del racconto seguono pedissequamente l'impianto del "Signore degli Anelli". Un gruppo che parte insieme per un lungo viaggio al fine di sconfiggere un "signore oscuro". Durante il viaggio il gruppo si separerà per poi riunirsi. Fin dal primo minuto Rand e compagni piagnucolano di continuo sull'essere andati via da casa e sulla sorte dei rispettivi amici, ma  non c'è alcun pathos. I fiumi gemelli dovrebbero stare a Randland come la contea alla terra di mezzo o grande inverno agli Stark. ma non danno lo stesso impatto emotivo. Gli attori scelti sull'onda del politically correct e quindi multietnici sono però poco accattivanti sia dal punto di vista visivo che interpretativo. Perennemente con espressioni inebetite. A parte Rand, il "Drago Rinato" che già dal primo minuto intuiamo essere lui per l'avvenenza e il look. Gli altri  zotici contadini lui il pastore dall'outfit chic. 

Non ho voluto soffermarmi troppo sui particolari per non spoilerare a chi ancora no ha visto la serie o non ha ancora letto i libri. Certo questa mia recensione può sembrare una stroncatura, ma non lo è. Ho più che altro messo in evidenza quali sono stati, secondo me, i punti deboli di questa serie. Il materiale su cui lavorare per migliorare esiste, c'è un finale. Non dovrebbero esserci problemi a girare qualcosa di qualità. Ma il problema è lo stesso delle ultime due stagioni di GOT, la mancanza di amore verso l'opera.  Vedere in queste saghe letterarie un mero prodotto commerciale. Non capire quanto la scrittura sia stata importante per il successo del Trono di spade. "Il signore degli anelli" è stato un grande libro prima di essere una grande trilogia. La stessa cosa vale per la saga di GRR Martin. La saga di Jordan non ha la stessa potenza di scrittura dello zione, ma ha una sua scrittura, una sua storia che va rispettata, non solo per il valore intrinseco dell'opera, ma anche per gli scopi commerciali che si sono prefissati e gli investimenti già stanziati.


L'Eletta

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