mercoledì 6 luglio 2022

A DANCE WITH DRAGONS, le scelte di Daenerys: parte 1








Come scrivono Elio M.Garcia e Linda Antonasson nella prefazione al libro di Henry Jacoby "La filosofia del trono di spade"2012 :"[... Martin presenta la complessità morale  di individui e società estremamente realistici. Pur ispirandosi ai successori di Tolkien (il padre del Fantasy Epico)l'autore ha adottato un metodo assai diverso...]. Martin si sofferma, esplica il lato più oscuro della natura umana e della società.

A Dance With Dragons è dei 5 libri pubblicati della saga, sicuramente, il più politico. Quando Daenerys arriva alla Baia degli schiavisti non ha intenzione di liberare gli schiavi, ma di acquistare un esercito. Come sappiamo, Dany non acquista ma conquista gli immacolati. E' la conoscenza con gli Immacolati, il modo in cui vengono trasformati in guerrieri spietati e imbattibili a maturare nella madre dei draghi l'intenzione di liberare gli schiavi. 

Il nome della nostra regina è Daenerys Stormborn  cioè "Daenerys nata dalla tempesta", appellativo pare dovuto alla notte di tempesta che patrocinò la nascita della principessa Targaryen. Uno degli elementi principali della scrittura di G.R.R. Martin è l'importanza della parola, ogni parola non è scritta a caso, non è un orpello, ma è perfettamente studiata per essere inserita nell'intreccio e avere un significato. Daenerys non è solo nata in una notte di tempesta, ma porterà tempesta, una tempesta che non riguarda solo le conquiste e le guerre, ma, soprattutto, la tempesta del cambiamento. 

Il mondo costruito dall'immaginario dello zio George è un'allegoria del nostro alto-medioevo; la nostra società si è evoluta attraverso lo scontro, uno scontro violento in cui si affermavano nuove idee e avvenivano riassetti politici. 

I Meerensi avevano lasciato lungo la strada per la loro città un biglietto da visita grondante sangue.  Oltre a fare letteralmente terra bruciata per non permettere all'esercito di Daenerys approvvigionamenti, avevano crocifisso ad uso pietra miliare 163 bambini schiavi, 163 innocenti immolati vivi, per mostrare il loro potere, il disprezzo e cosa spettava a Dany e al suo seguito. Un tale orrore più che spaventare la madre dei draghi monta la rabbia e la caparbietà della Khaleese. 

Daenerys(...) "A cosa serve un Re se non a proteggere coloro che non possono farlo da soli".  Libro terzo ASOS. Per Daenerys quegli innocenti, quei 163 bambini crocifissi sotto il sole cocente, lasciati a morire sviscerati e mangiati dai corvi reclamano giustizia.  Ecco il cambiamento: Daenerys da voce a chi non ce l'ha. Gli schiavi per i loro padroni, e non solo, non sono esseri umani, ma oggetti, materiale di carne.  Gli Immacolati di Astapor di fatti non hanno nome ( sono costretti a cambiarlo ogni giorno, quindi è come non averlo) è Daenerys a ridare loro un nome, l'umanità. Presa Meeren Dany vendicherà i 163 innocenti crocifiggendo 163 padroni nella piazza. I Meerensi la odieranno per questo. Delle famiglie sono state colpite, ritrovandosi senza un padre, un fratello...  Ma il vero problema, non è tanto l'uccisione dei 163 padroni, quanto l'aver messo sullo stesso piano schiavi e padroni. E' questa la tempesta, la rivoluzione. 

Qualcuno commenterà che la giustizia sommaria è sbagliata, ma pensiamo al contesto della storia: Rob Stark inizia una guerra per vendicare una sola persona, suo padre, un grande lord, per questo migliaia di contadini, cavalieri ecc... moriranno, saranno sacrificati. Il lord è più importante di migliaia di vite. Daenerys ribalta questo assunto nel momento in cui giustizia un padrone per ogni bambino schiavo. 

Più tardi, la nostra regina metterà in discussione, con se stessa,  anche questa scelta, riflettendo sul modo migliore di esercitare la giustizia. 

Le sue migliori intenzioni verranno ostacolate dall'alleanza fra le città "libere" contro di lei.

Ma perché queste città assediano Meereen? Dany non le ha toccate, sta da tutt'altra parte. Ebbene il mondo di Martin è un mondo "globalizzato". Quello che succede da una parte del mondo colpisce anche l'altra parte (In un certo qual modo,  era così anche nel Medio-Evo, per quanto le strade fossero impervie). Colpisce gli interessi economici dei magistri/mercanti che esercitano l'oligarchia (potere di pochi) nelle loro città e  mette in  discussione un sistema sociale che si regge sulla superiorità di pochi e  l'assoggettazione di molti. Non a caso l'appellativo:  Città "Libere" è un ossimoro. Gli schiavi di Essos sono la forza lavoro, l'energia che fa muovere le cose, nel mondo moderno contemporaneo equivale all'energia elettrica o al petrolio. Senza l'elettricità o l'energia fossile il nostro mondo si fermerebbe. Nel mondo di Martin come nell'antichità o nel medioevo è la forza lavoro umana che fa muovere le cose. Soprattutto ad Essos dove sono gli schiavi che fanno i lavori più umili, ma necessari. 

  


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